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letteratura tedesca

Uwe Tellkamp, “La torre”

UWE TELLKAMP – La torre – Bompiani

“Cercando, il fiume sembrava tendersi nella notte che principiava, la pelle si sgualciva e crepitava; pareva voler precedere il vento che si alzava in città, quando il traffico sui ponti era ridotto a poche auto e sporadici tram, il vento proveniente dal mare che circondava l’Unione Sovietica, l’Impero Rosso, l’Arcipelago, venato inframmezzato pervaso da arterie vene capillari del fiume alimentato dal mare, nella notte, il fiume che portava i rumori e i pensieri alla superficie scintillante, il riso, la serietà e l’allegria nella crescente oscurità…”

 Queste sono le note d’apertura dell’ouverture che dà inizio alla lunga e complessa sinfonia di un romanzo musicalmente strutturato, costituito da una ouverture, un primo movimento, un interludio, un secondo movimento e un finale. Una struttura necessaria a contenere e a trattenere una materia narrativa debordante e lussureggiante. “La torre” è un romanzo recente, è stato pubblicato nel 2008 e ha permesso al suo autore, Uwe Tellkamp (nato a Dresda nel 1968), di ricevere nello stesso anno il Premio Uwe Johnson. Tre anni prima, per il romanzo “Der Eisvogel”, gli era stato assegnato il Premio Ingeborg Bachmann. Premi dedicati a nomi di grande prestigio della letteratura tedesca contemporanea che, se non possono certo essere da soli una garanzia di merito per l’autore, predispongono però favorevolmente il lettore che si appresta all’impresa di inoltrarsi nel mondo de “La torre” (un viaggio lungo circa 1300 pagine).

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