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letteratura italiana

Calvino, “Le città invisibili”

ITALO CALVINO – “Le città invisibili” – Oscar Mondatori

E Polo: – L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

E’ lo stesso Calvino, in una conferenza da lui tenuta il 29 marzo 1983 agli studenti della Columbia University di New York, a raccontare la genesi di questo romanzo e a delinearne una preziosa presentazione (che introduce la presente edizione). Un romanzo che in realtà oscilla fra il racconto filosofico e quello fantastico-allegorico, in linea con il clima culturale dello strutturalismo, corrente letteraria che tendeva a spiegare la complessità del mondo e dei suoi eventi fisici rappresentandoli in figure ed emblemi.

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