KRATOCHVIL JIRI – “Nel cuore delle notti un canto” – Anfora
“… mi rivolgo a lei, ed è come se non facessi altro che raccontarle ininterrottamente tutta le mia vita conformandola alla sua immagine, come se vivessi unicamente per la necessità di raccontargliela e di trasformare il pane e il vino della realtà nella carne e nel sangue di quelle lettere, come se solo attraverso il racconto la realtà prendesse vita (facendosi densa, dolce e dorata) e io non fossi altro che un intermediario, tanto che a volte mi domando con angoscia, c’è qualcos’altro al di là di quelle lettere? e chi sono mai io? sono quello di cui si narra, o sono il narratore, e non ci sarà stata, tanto tempo fa e chissà dove, una casuale sostituzione, e io sarò l’ultimo a saperlo?…”