FRANZ FUHMANN – La Boemia in riva al mare e altri racconti – Marietti
“Se da queste parti le case sono verdi, entrerò ancora in una casa./ Se qui i ponti sono intatti, camminerò su un fondo sicuro./ Se la fatica d’amore in ogni tempo va sprecata, qui la sprecherò volentieri.// Se non sono io, è uno che potrebbe essere me.// Se qui una parola mi accosta, la lascerò accostare./ Se la Boemia sta ancora sul mare, crederò di nuovo ai mari./ E se al mare credo ancora, spererò nella terra.// Se sono io, allora è chiunque sia simile a me./ Non voglio più niente. Voglio andare a fondo.// A fondo – nel mare cioè, lì troverò la Boemia./ Affondata, mi sveglierò tranquilla./ Adesso so fino in fondo, e non sono smarrita.// Venite, tutti voi boemi, marinai, puttane d’angioporto e navi/ senza ancora. Non volete essere boemi, voi illiri, veronesi,/ e veneziani tutti?/ Recitate le commedie che fanno ridere// e sono da piangere. E sbagliatevi cento volte,/ come io mi sbagliai e non superai mai prove,/ eppure le ho superate, una volta dopo l’altra.// Come le superò la Boemia e un bel giorno/ ebbe la grazia del mare e ora sta sull’acqua.// Mi accosto ancora a una parola e a un’altra terra,/ mi accosto, anche se poco, sempre più a tutto,// boemo, chierico vagante, che niente ha, che niente trattiene,/ dotato soltanto dal mare, che è dubbio, di occhi per la mia terra d’elezione”. (Ingeborg Bachmann, “Bohmen liegt am Meer – La Boemia sta sul mare”)