GINEVRA BOMPIANI – “Le specie del sonno” – Quodlibet
“Niente è per l’uomo più difficile che guardare un albero senza amore, una campagna senza gelosia, un brandello di schiuma senza desiderio; niente gli è più alieno che l’assenza di lacerazione tra diverse specie di amore; voglie e nostalgie si contendono i suoi passi come mendicanti spagnoli appesi alle vesti; e se, con un gesto negligente, li scrolla da sé, ecco apparire all’orizzonte un nugolo di polvere (cavalieri? bufali? mulinelli?) che subito affretta il suo passo e lo trascina, innocente, verso una morte perversa”. (pag. 46)
Riporto uno dei tanti passi di questo libro che racchiude in sé l’essenza della prosa della Bompiani: alta, quasi aulica, armoniosa, basata su una scelta lessicale colta e insieme densa, attenta al ritmo, mai scontata, curata nelle sue mille sfumature.