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letteratura polacca

Conrad, “Il passeggero segreto”

JOSEPH CONRAD – “Il passeggero segreto” – Passigli

“Immenso Conrad che come nessuno sapete fermar sulla carta il palpito ambiguo dell’ora e i mille toni del cielo e del mare in quella cangiante e un po’ mefitica vaporosità diffondendo i tormenti degli animi perseguitati; suadente Conrad che come nessuno sapete fondere l’analisi psicologica e l’avventura con il risultato inquietante di rendere familiare l’esotico; sottilissimo Conrad che come nessuno distillate la macerazione morbosa nella purezza di uno stile regale; sì, voi, biografo della vergogna e notomista della perplessità: i vostri libri mi hanno insegnato che il valore di un uomo va dimostrato, e che non sempre le illusioni eroiche della gioventù sopravvivono alla prova: la prova fatale, quel momento che può giungere presto o tardi, che può essere inaspettato o previsto, grandioso od oscuro, ma che sicuramente arriva per tutti, e quando arriva dev’essere riconosciuto perchè non si presenterà una seconda volta.” (Michele Mari, “Otto scrittori” in “Tu, sanguinosa infanzia”)

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