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letteratura spagnola

Julio Llamazares, “La pioggia gialla”

JULIO LLAMAZARES – La pioggia gialla – Passigli Editori

Traduzione di Pier Luigi Crovetto

La pioggia gialla

“Come un fiume che di colpo ristagna, il corso della mia vita si era fermato e ora, davanti a me, si stendeva soltanto l’immenso e desolato paesaggio della morte e l’autunno senza fine dove dimorano insieme gli uomini, gli alberi disseccati e la pioggia gialla dell’oblio”.

“La pioggia gialla” è un libro impietoso che non concede al lettore soste, rifugi o nascondigli, se non nella sua stessa bellezza. E’ un libro che possiede radici penetranti e le ancora saldamente intorno alle paure più profonde che ogni uomo, più o meno consapevolmente, porta con sé nei suoi giorni. La morte, e ancor di più la solitudine estrema sono gli spettri che queste pagine rendono vivi ed evidenti, drammaticamente inevitabili, tragicamente vissuti come compagni inseparabili. Un libro che possiede parenti illustri che richiama alla memoria, e non solo per ambientazione o tipologia narrativa, quanto per le atmosfere dense, vibranti, che dalla desolazione sanno estrarre il succo di una bellezza disadorna ma anche accesa da un ultimo anelito di vita, quanto basta per evocare, inventare e condurre allo scioglimento castelli narrativi, che sorti dal nulla, al nulla riportano. Ma il tragitto lungo il quale giungono a compimento e la dilazione del tempo a loro concesso sono il terreno su cui la letteratura fiorisce.