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letteratura svizzera

Muschg, “Storie d’amore”

ADOLF MUSCHG – “Storie d’amore” – Marcos y Marcos

Parafrasando il titolo di un famoso libro di Carver, mi chiedo: di cosa parla Muschg quando parla d’amore? Una domanda più che legittima, perché ho già potuto conoscere la scrittura di questo autore leggendo i nove racconti che costituiscono l’altro suo unico libro disponibile in traduzione italiana, la raccolta intitolata “L’impiccato”, e sono quindi consapevole che, come suggerisce Magris, chi incontra Muschg deve essere pronto a compiere insieme a lui “spedizioni in continenti inquietanti”, salti in nuove dimensioni, dove “assolutezza esistenziale” e “ambiguità fantastica” si legano in un nodo inestricabile. Bisogna quindi avvicinarsi con cautela a queste sette storie, definite da un titolo così inoffensivo, che appare addirittura un po’ ironico; inoffensivo e a suo modo tranquillizzante, perché allude a quella infinita serie e varietà di accadimenti e di situazioni di cui la vita e la letteratura rendono esperti o, comunque, consapevoli. Bene, nessuno di questi racconti parla di amore nel senso tradizionale del termine: sono perfette macchine narrative, taglienti e inospitali, prive di angoli in cui il lettore possa riposare cullato da una parvenza di riconoscimento. Sono pagine che interrogano e che provocano la necessità della rilettura, perché bisogna inoltrarsi almeno una seconda volta in un terreno sconosciuto per iniziare, se non a comprenderne tutti gli aspetti, almeno a coglierne la bellezza. Sono sette racconti magnifici e il fatto che siano stati scritti circa vent’anni prima de “L’impiccato” la dice lunga sulla grandezza di questo autore, considerato a ragione l’erede di Durrenmatt e di Frisch.

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