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letteratura italiana

Trevisan, “I quindicimila passi”

 VITALIANO TREVISAN – “I quindicimila passi” – Einaudi

“Me ne vado, lascio per sempre alle mie spalle tutto questo schifo cattolico democratico artigiano industriale. Lascio per sempre questo disgustoso buco di provincia, pieno solo di persone ottuse pericolose e pericolosamente malvagie”.Una società bigotta e chiusa nel proprio egoismo. Una tradizione culturale segnata dall’impronta reazionaria del cattolicesimo. Un paesaggio naturale deturpato dalla stupidità dell’uomo. Uno stile di scrittura che insiste con foga ripetitiva sulle ossessioni del protagonista di nome Thomas. Il romanzo di Vitaliano Trevisan è profondamente debitore dell’opera di Thomas Bernhard. Il Veneto descritto nel libro è parente prossimo dell’Austria “infelix” del grande scrittore di Salisburgo. E Trevisan, con la sua spietata urgenza di mettere a nudo l’insensatezza che domina le azioni dell’uomo, non ce lo fa mai rimpiangere. Dedicato a chi ha ancora voglia di un libro “scomodo”.

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