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letteratura russa

Andreev, “Lazzaro e altre novelle”

LEONID ANDREEV – “Lazzaro e altre novelle” – Passigli

“La traduzione del Rebora è un capolavoro, e noi in Italia non siamo abituati a lavori di tal serietà e finezza d’arte” (Piero Gobetti)

Novelle russe tradotte mirabilmente da un poeta italiano. Su tutte, “Lazzaro” e “Fantasmi”. Nella prima, l’indimenticabile e terribile figura dell’uomo tornato dalla morte, che non può più inserirsi nell’illusione della vita, che non può più scaldarsi e che diffonde intorno a sè l’orrore del vuoto in cui è stato. “…ma le parole, come se insieme col sole s’andasse eclissando anche la vita loro, divenivano pallide e vuote: come se vacillassero sulle gambe malferme, e scivolassero e procombessero, ubriache d’un vino di angoscia e di disperazione. E voragini nere si spalancavan fra esse – quasi ambigue illusioni all’immane vuoto, all’immane tenebra.”

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